Credo che in questa parte dell’Europa la componente fondamentale del tango, ossia la parte musicale, non sia arrivata in forma adeguata, questo per il semplice fatto che la maggioranza degli insegnanti provenienti dall’ Argentina sono ballerini ma non musicisti.
Per questo motivo, se si e' di un'adeguata formazione, risulta difficile dare agli allievi un corretto apprendimento, nonostante i tentativi e l'impegno nel tentare di trasmettere loro il ritmo musicale.
Ed anche vero che tra musicisti e ballerini non esiste un linguaggio comune per questo motivo non e' facile intendersi, fatta eccezione dei ballerini in possesso di un adeguata formazione musicale, ma da quanto mi risulta la maggior parte di essi non gode di questa dote.
In Argentina, dove ho studiato, ho notato che i musicisti cercano in tutti i modi di impartire agli allievi la componente musicale, ma è per loro di difficile acquisizione perché non conoscendo la terminologia si sentono estranei al linguaggio tecnico musicale, infatti far capire i concetti di musica a chi non ne ha una basica formazione non è per niente facile; pertanto penso che occorra una mediazione e un linguaggio che accomuni entrambe le parti .
Queste affermazioni derivano dalla mia esperienza avendo assistito a lezioni di Maestri di Tango e Musicisti di grande talento dove i ballerini erano completamente digiuni del linguaggio tecnico musicale e quindi per loro di difficile acquisizione.
Faccio un esempio per far notare una piccola ma importante differenza;
Nelle lezioni di ballo molto spesso si sente dire “passo di doppio tempo” questo termine è usato da sempre in tutte le scuole del mondo ma musicalmente parlando non è molto corretto perchè un musicista lo interpreta in un modo opposto, ovvero un elemento musicale da dividere in due parti , mentre un ballerino, privo di formazione musicale, trova piu logico pensare doppio tempo, uguale a doppio dei passi, questo crea qualche incomprensione di forma.
Alcuni obiettivi sono:
Favorire l'apprendimento dell'ascolto della musica:
Armonizzare al meglio le sequenze dei passi con la musica;
Aiutare a riconoscere ed entrare nei vari tempi ritmici;
Creare con l’ abbraccio una buona connesione con il partner per facilitare la comunicazione con la musica e rispondere in maniera corretta alla proposta musicale che si sta ballando;
Attuare un’armoniosa figura attraverso adeguati passi e movimenti, adatti al tipo di ritmo che stiamo ascoltando;
Allenare l'orecchio a distinguere i vari tempi ritmici;
Guidare i ballerini con l’ausilio di materiale didattico audio-visivo ed esercizi pratici nelle varie tipologie ritmiche, permettendo loro di acquisire familiarità e quindi saper riconoscere i passi di tempo semplice, di doppio tempo, di mezzo tempo, la sincope semplice e la sincope 3-3-2, il contrattempo, i diversi casi di ritmo melodico, etc;
Entrare nell’idea di sperimentare nuovi concetti interpretativi, sostituendo quelli che vedono l'uomo condurre il partner. Il vero leader nel tango è la musica che guida la coppia nel ballo;
Far conoscere al ballerino il tango nella forma musicale, nella struttura nel il sistema delle frasi, di come interagiscono tra di loro e come loro influenzano il ritmo. Questo permetterà di anticipare i cambiamenti ritmici, di scegliere i movimenti che rappresentano al meglio gli elementi musicali e raggiungere infine una maggiore fusione tra movimento e musica;
Aiutare il ballerino ad interpretare il tango con lo strumento che più gli appartiene, il proprio corpo, guidando i suoi passi nei movimenti necessari per armonizzarli al meglio con la musica, esattamente come fanno gli strumenti dell’orchestra, questo favorirà una grandissima possibilità di variazioni nell' interpretazione ed improvvisazione musicale;
Istruirli nella semplice comprensione dei diversi ritmi di base, dei modelli di ritmo fisso, su come misurare individuare e calcolare la durata delle frasi musicali, introdurre il ballerino nei diversi tipi di passo ritmico.
Si nota come sarà capitato anche a tanti di voi, che l’insegnamento del tango molto spesso è impostato nel preferire la materia di passi, sequenze, figure, trascurando talvolta gli aspetti culturali e musicali.
A tale proposito concludo dicendo che armonizzare con la musica qualsiasi tipo di movimento significa molto di più che immagazzinare figure che spesso nel ballo ed in pista sono inutilizzabili e ritengo sia preferibile adottare una piccola collezione di figure predominanti secondo lo stile ed il proprio gusto.
Penso anche che nessuno sarà un ballerino migliore di un altro solo perché accumula boleos o sacadas, o perché esprimendo una falsa modernità incorpora cose che tolgono al ballo l’espressività, la musicalità e il sentimento.
Francesco Sanna